Corrado Bonomi
Corrado Bonomi nasce a Novara il 20 marzo 1956, dove si forma e mantiene la propria sede operativa, utilizzando la propria abitazione come studio.
La prima mostra viene presentata nel 1983 alla galleria Il Mercante di Milano, occasione per conoscere il suo primo sostenitore, il collezionista Narciso Bonato. Tra le prime gallerie di Milano a ospitarlo si segnala Ciocca Arte contemporanea di Rossana Ciocca. Nel 1990 tiene la prima personale all’estero, a Darmstadt, nella sede della galleria Sanders. Tornerà nuovamente in Germania, a Mannheim, nel 1995 in occasione di Plastische Objekte Bilder, prima collaborazione con Angelo Falzone, collezionista e proprietario della Halskratz Galerie di Mannheim, che lo condurrà a aderire al gruppo Concettualismo ironico italiano, la cui prima esposizione ufficiale si tiene lo stesso anno negli spazi di Telekom-Verwaltungsgebaude, per poi essere riproposta l’anno seguente a Friburgo. Sempre con la collaborazione di Falzone, viene organizzata nel 1998 Artfiction Junge Kunst aus Italien allestita a Kiel nella Stadtgalerie Kulturviertel/Sophienhof im e nel 2001 partecipa alla mostra Artisti in gioco curata da Alberto Fiz alla Fondazione Bandera per l’Arte di Busto Arsizio.
Risale alla fine degli anni Novanta l’incontro con Volker Feierabend, animatore e creatore della Fondazione VAF con cui Bonomi collabora strettamente nel corso della sua carriera attraverso il MART di Trento e Rovereto e ZKM Center for Art and Media di Karlsruhe, partecipando anche al concorso della Fondazione nel 2003.
Gli anni Novanta corrispondono a un periodo di grande produttività e numerose sono le mostre a cui partecipa in Italia e all’estero, tra cui, Interakcie al museo Tatranska di Poprad, Slovacchia, e Quasi per gioco, a cura di Chiara Bertola, doppio appuntamento tra Graz e Bolzano.
Nel 1998 riceve una delle prime commissioni pubbliche, l’installazione Non omnis moriar per il Museo di scultura “Su logu de s’iscultura” di Tortolì già precedentemente realizzata per il MART e poi acquisita, a cui segue un’installazione permanente per il Museo d’arte urbana di Torino e nel 2003 per la città di Vittorio Veneto.
Nel frattempo, matura l’esperienza di insegnamento realizzando numerosi laboratori didattici: nel 1995 iniziano le collaborazioni con il Dipartimento Educazione del Museo d’Arte contemporanea del Castello di Rivoli, per il quale ha realizzato diversi progetti, alcuni dei quali sono stati esposti alla mostra del 1999, ospitata dall’associazione culturale “La casa della tigre” di Torino. Nel 1997 collabora come operatore culturale con il museo “Erre come… conoscere e giocare con i rifiuti” di Torino, con il quale ha poi pubblicato un manuale-catalogo Animali e fiori nascono da…; dello stesso anno è l’inizio delle collaborazioni con il museo A come Ambiente di Torino. Nel 2000 ha tenuto un corso alla scuola di Arte e Design “Futurarium” di Milano.
Negli anni Duemila prende parte a Una Babele postmoderna a Parma negli spazi della Galleria San Lodovico e di Palazzo Pigorini; Interni italiani, mostra itinerante che viene proposta a Lisbona presso la Sociedade Nacional des Belas Artes, a Praga presso la Cappella San Borromeo, annessa all’Istituto Italiano di Cultura e Berlino al Kunsthaus Tacheles.
Con Maurizio Sciaccaluga collabora per Kids are us, alla Galleria civica di Trento nel 2003 e alla Biennale d’arte del Piemonte, esperienza ripetuta nel 2018 a cura di Edoardo Di Mauro. Nel 2005 è tra i vincitori della prima edizione del Premio Fabbri per l’arte, realizzando una Fatina intenta a pescare in uno dei famosi vasi di Amarena. Nel 2009 partecipa alla mostra Kinder Art, ospitata dalla Triennale Bovisa di Milano. Nel 2010 prende parte alla mostra La scultura italiana del XXI secolo a cura di Marco Meneguzzo nella sede della Fondazione Pomodoro di Milano e nel 2012 viene invitato da Gillo Dorfles per Oggi il kitsch alla Triennale di Milano. Particolarmente significativa la collaborazione con il Museo Ritter di Waldenbuch, dove partecipa alla collettiva sul tema del quadrato Hommage an das Quadrat nel 2010, la cui copertina del catalogo presenta proprio il Regalo impossibile di Bonomi. Farà ritorno a Waldenbuch per Art with chocolate, nel 2012.
Tra le personali recenti si ricorda Spielzeugwelt, ospitato da Angelo Falzone a Mannheim, Castelli in aria, alla Galleria Peccolo di Livorno, la collaborazione con la boutique Borsalino di Parigi e, ancora, Arti & mestieri (2005), Sogno come ironia (2006) a Finalborgo, Casa Bonomi (2009), Fatina fatata fatale (2017) alla Galleria Bonelli di Mantova.
Nel 2020 ha partecipato alla mostra La rivoluzione siamo noi, a cura di Alberto Fiz, nello spazio XNL di Piacenza e nel 2021 ha realizzato un mappamondo dal titolo Biomotoperpetuo nell’ambito del progetto “Weplanet-100 globi per un futuro sostenibile”, organizzata in collaborazione con Gruppo Mondadori.